Nonostante le grandi aspettative della vigilia, il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno non ha portato grosse novità nella gestione delle migrazioni, lasciando alla volontarietà degli stati membri gran parte delle azioni di solidarietà. Le questioni (per nulla risolte) sono principalmente tre: la gestione delle frontiere esterne, l’apertura di campi profughi in Africa e la revisione del regolamento di Dublino. Al di là della questione migratoria, è chiaro che su questo tema si stia giocando un braccio di ferro tra visioni opposte dell’Unione, che culminerà con le elezioni europee del 2019. Leggi l’articolo su LaVoce.info
-
Condividi!