L’Italia non attrae lo straniero con la laurea
Secondo un’immagine molto diffusa nell’opinione pubblica, l’immigrato è visto come una persona con un livello di istruzione basso, occupata in professioni poco qualificate e mal retribuite. Per capire quanto questa immagine sia sostenuta dai dati reali, la Fondazione Leone Moressa ha analizzato i livelli di istruzione della popolazione straniera e di quella autoctona in Italia e nei paesi UE maggiormente interessati dai fenomeni migratori.
A livello generale, l’Italia si conferma in ritardo rispetto agli altri paesi europei: tra la popolazione autoctona di età 15-64, il 42,7% possiede livello di istruzione basso (fino alla licenza media inferiore), il 42,4% un livello medio (fino al diploma di scuola superiore) e solo il 14,9% un livello alto (laurea e post-laurea). L’incidenza dei laureati nel nostro paese è la più bassa tra i paesi UE in esame, nettamente inferiore alla media UE 28 (25,4%).
Anche per quanto riguarda la popolazione straniera, l’Italia è ultima in classifica per incidenza dei laureati (9,5%), indietro rispetto alla media UE (24,4%).
Mediamente, anche negli altri paesi l’incidenza dei laureati stranieri è inferiore a quello degli autoctoni (24,4 contro 25,4). Gli unici due paesi in grado di attrarre stranieri altamente qualificati (con un’incidenza di laureati superiore alla popolazione autoctona) sono Svezia e Regno Unito, in cui, rispettivamente, gli stranieri con titolo di studio alto sono il 37,2% e il 47,8%.
Leggi l’articolo di Rossella Cadeo su Il Sole 24 Ore del 06 Ottobre 2014