L’Italia è il primo paese in Europa per quanto riguarda la presenza di immigrati asiatici, con oltre 1 milione di presenze.
Anche per quanto riguarda alcune tra le principali nazionalità come Cina, Bangladesh e Filippine, l’Italia ospita le comunità più numerose d’Europa. Questo dato appare ancor più significativo se si considera che il nostro paese non ha legami storici o continuità linguistica con questi paesi (come invece avviene, ad esempio, tra Regno Unito e India).
La Fondazione Leone Moressa, esaminando diversi dati, ha analizzato la composizione della popolazione asiatica facendone emergere le principali dinamiche demografiche, economiche, occupazionali e sociali. Dallo studio emerge un aumento complessivo degli asiatici in Italia, giunti a rappresentare nel 2013 quasi il 20% della popolazione straniera. Gli immigrati asiatici hanno una propensione lavorativa più elevata rispetto alle altre nazionalità: presentano tassi di occupazione molto alti e svolgono principalmente professioni non qualificate nel settore dei servizi alle persone. Anche l’imprenditoria è un fenomeno in espansione, specie nel settore del commercio. In questo studio, infine, sono riportati anche alcuni aspetti finanziari, come l’invio di rimesse verso i paesi d’origine, e sociali, come la presenza di alunni stranieri o detenuti nelle carceri italiane.
Leggi l’articolo del 30.09.2014 di Vladimiro Polchi su Repubblica.