“Hanno sostituito i Cinesi nei lavori più umili. E da noi hanno creato la più grande comunità in Europa. Ma hanno un sogno: fuggire in Inghilterra.”
Nel 2012 l’Italia è diventato il Paese europeo con la più numerosa comunità bengalese (91.576), superando il Regno Unito (77.468).
In Italia, la popolazione bengalese costituisce l’1,8% di tutta la popolazione straniera ed è prevalentemente maschile (67,5%). La città in cui si concentra il maggior numero di Bengalesi è Roma (15.230), seguita da Venezia (6.844) e Vicenza (6.829). Tra le prime dieci province per numerosità quella dall’incidenza massima sul totale degli stranieri presenti è Palermo (12,7%), seguita da Venezia (9,1%) e Vicenza (7,1%).
L’imprenditoria. Gli imprenditori bengalesi in Italia nel 2012 erano 24.467 (4,1% del totale degli imprenditori stranieri), quasi esclusivamente di genere maschile (22.579 uomini contro 1.888 donne) e si concentrano soprattutto nel Lazio (40,6%). Il principale settore in cui questa popolazione si mette in proprio è il comparto del commercio, che da solo costituisce il 61,8% del totale delle attività imprenditoriali gestite da bengalesi.
Aspetti economici. I redditi dichiarati dai cittadini bengalesi ammontano a € 10.520 all’anno (€ 10.730 per gli uomini e € 7.180 per le donne). Per quanto riguarda le imposte, i contribuenti bengalesi in Italia sono 50.883, pari all’1,5% del totale degli stranieri, e pagano un’IRPEF di € 1.290. Per quanto riguarda le rimesse inviate nel Paese d’origine, l’ammontare complessivo delle rimesse mandate in Bangladesh è di € 228 milioni. La città da cui vengono inviate più rimesse è Roma (€ 65 milioni), mentre la città in cui le rimesse verso il Bangladesh costituiscono la più alta quota di rimesse è Venezia (21,5%).
Leggi l’articolo di Federica Bianchi su L’Espresso in edicola il 18/04/2014.