I matrimoni fra un coniuge italiano e uno straniero sono aumentati del 15,3% nell’ultimo anno.
L’incidenza sul totale dei matrimoni arriva a toccare il 10%, massimo storico registrato solo nel 2008.
E nelle regioni del Centro-Nord si raggiunge il 15%.
Matrimoni tra un coniuge italiano e uno straniero, anno 2012. Nel 2012 si sono registrati in Italia 20.764 matrimoni tra un coniuge italiano e uno straniero. I matrimoni “misti” rappresentano il 10,0% del totale dei matrimoni celebrati in Italia.
Evoluzione del fenomeno dal 2003 al 2012. Negli ultimi 10 anni si registra un trend altalenante per quanto riguarda i matrimoni “misti”: se il livello massimo si è registrato nel 2008, successivamente si è visto un calo culminato con il picco più basso nel 2010. Negli ultimi due anni il fenomeno ha cominciato a risalire, tornando nel 2012 sopra quota 20 mila, in termini assoluti.
Il fenomeno va però rapportato al trend dei matrimoni fra coniugi italiani, che negli ultimi 10 anni sono diminuiti del 25,4%. Considerando quindi i matrimoni “misti” rispetto al totale dei matrimoni, nel 2012 l’incidenza % è tornata a toccare il livello massimo del 2008, vale a dire il 10,0%.
Nazionalità del coniuge straniero. Per quanto riguarda la nazionalità, si osserva una certa frammentazione, dato che solo una nazionalità (quella Rumena) supera il 10%. Dopo la Romania (14,5%), i paesi più rappresentati sono Ucraina (8,6%) e Brasile (6,2%).
Differenze di genere. La maggioranza delle coppie “miste” è composta da marito italiano e moglie straniera (78,7%). La differenza di genere diventa rilevante per quanto riguarda le nazionalità più rappresentative. Per quanto riguarda i matrimoni con moglie straniera, si ha una prevalenza di donne provenienti dall’est-Europa: Romania, Ucraina, Russia e Polonia fra le prime 5. Per quanto riguarda i mariti stranieri, invece, prevalgono i paesi mediterranei: fra le prime 5 nazionalità registriamo Marocco, Albania, Tunisia ed Egitto.
Matrimoni fra cittadini stranieri connazionali. Osservando il dato dei matrimoni fra cittadini stranieri della stessa nazionalità, possiamo avere qualche informazione sui comportamenti delle diverse comunità. Escludendo la Romania, prima in entrambe le graduatorie (a causa della forte presenza in Italia), spiccano ai primi posti i Cinesi (13,6% dei matrimoni tra stranieri connazionali) e i Nigeriani (12,1%). Questo denota una scarsa propensione da parte di queste comunità a sposarsi con cittadini italiani, preferendo invece le unioni fra connazionali.
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