Economia dell'Immigrazione

Immigrazione asiatica in Italia

cinesi

Il Centro Studi e Ricerche IDOS illustra i risultati di una ricerca sull’immigrazione asiatica in Italia.

L’Italia è oggi tra gli Stati membri dell’Unione Europea con il maggior numero di presenze asiatiche: se agli inizi degli anni ’90 gli immigrati asiatici erano appena 100mila, agli inizi del 2012 hanno raggiunto il numero di 942.443 (circa un quarto del totale dei soggiornanti non comunitari) con un incremento di circa nove volte nell’arco di un ventennio.

Nella graduatoria dei primi 20 paesi non comunitari per numero di soggiornanti in Italia, quelli asiatici sono sei: Cina, Filippine, India, Bangladesh, Sri Lanka e Pakistan. Cina e Filippine rappresentano, rispettivamente, il 29,5% e il 16,2% dei soggiornanti dell’Asia; il 15,4% è originario dell’India, l’11,3% del Bangladesh, il 10,0% dello Sri Lanka e il 9,6% del Pakistan.

Ancora più impressionante il dato sulle rimesse: nel 2012 sono stati inviati dall’Italia verso l’Asia usb car charger for electronic cigarette passthrough 3,6 miliardi di euro (pari al 57,8% delle rimesse totali in uscita dall’Italia). Il principale Paese di destinazione è la Cina (2,5 miliardi di euro nel 2011), seguita da Filippine (601 milioni di euro), Bangladesh (290) e India (206). Seppur in calo del 4% rispetto al 2012, l’Asia è la destinazione che ha risentito meno del calo complessivo (Africa -14%, America -12%, Europa -9%).

La ricerca affronta anche tematiche sociali ed economiche legate alla presenza degli immigrati asiatici, come la scolarità, l’imprenditorialità e l’occupazione. Le regioni italiane in cui si sono insediate le collettività asiatiche più numerose sono la Lombardia, dove soggiornano in 274.650 (circa il 29,1% del totale), il Lazio, con 138.837 soggiornanti e una quota del 14,7% sul totale nazionale, seguite dall’Emilia Romagna (106.628 e 11,3%), il Veneto (104.556 e 11,1%), la Toscana (88.061 e 9,3%) e la Campania (37.966 e 4,0%).